Durazzo cosa vedere: i principali luoghi da visitare!

Durazzo cosa vedere: i principali luoghi da visitare!

4 giu 2023

Durazzo cosa vedere: i principali luoghi da visitare!

Durazzo è sempre stata una città famosa per la sua vita culturale, conosciuta anche ovviamente come classica località balneare e per la sua cultura illirica, ellenica e romana per le sue opere risalenti all’epoca bizantina.  

È molto facile muoversi nella città di Durazzo: i due centri principali sono Taulantia che è la strada parallela al nuovo lungomare e poi c’è la Piazza del Municipio, Sheshi Liria punto da cui partono tutte le strade principali del centro storico. In questo tour vi parleremo delle attrazioni che si trovano nella zona più vecchia cioè la parte Nord della città, precisamente al altro destro del porto guardando il mare. 

Questa guida vi porterà a giro per la città, ha delle tappe ben precise ma voi potrete seguirlo nell’ordine in cui volete voi!

INDICE

La Villa di Zog

Il Museo Archeologico

Il lungomare

Il Castello e la Torre Veneziana

Il Museo Etnografico

La Moschea Fatih

L’Anfiteatro Romano

La Grande Moschea

Le Terme Romane e il Foro Bizantino

La Villa di Zog

è il luogo più visitato della città di Durazzo, venne fatto costruire dal Presidente-Re albanese sulla collina sopra la città con una bellissima vista. Venne costruito da Kristi Sotiri nel 1926 e venne donato al re che amava sfruttarlo come sua residenza estiva. 

I tre lati della villa si affacciano sul mare, ma la cosa più interessante è la forma dell’edificio che ricorda proprio un’aquila (simbolo dell’Albania). Importante ricordare anche il significato dell’edificio sotto l’aspetto politico: rappresentante della monarchia nella città. 

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la villa è stata utilizzata dal governo per funzioni governative ma anche di accoglienza, finché non è stata gravemente danneggiata dai disordini dell’anno 1997. Poi però, venne restaurata dalla famiglia reale, e adesso viene sfruttata solamente come sede militare per questo non è accessibile al pubblico. 

Il Museo Archeologico

In rruga Taulantia si trova il Museo Archeologico con la sua più grande collezione archeologica, è stato riaperto al pubblico il 20 marzo 2015 da Edi Rama dopo essere stato chiuso per 4 anni.

Il museo ha moltissimi reperti storici, precisamente dalla preistoria fino all’epoca classica, ellenistica e romana. 

Tra gli oggetti degni di nota vi segnaliamo in particolare i sarcofagi in pietra e le stele funerarie romane, oltre ad un significativo numero di busti in miniatura raffiguranti la dea Venere, che testimoniano chiaramente come la città fu un tempo un importante centro di culto dedicato alla dea. Ma anche l’area esterna si è rivelata molto piacevole ed interessante, perché consente di passeggiare tra giardini e portici dove sono conservate meravigliose statue in marmo di notevoli dimensioni.

Il Museo Archeologico di Durazzo è aperto dal martedì alla domenica, dalle 09.00 alle 16.00, ed il biglietto d’ingresso costa 300 lek.

Il lungomare

Veduta del lungomare di Durazzo

L‘ampio lungomare di Durazzo è sicuramente una delle principali mete della città, dove non dovrete mancare di concedervi una lunga e rilassante passeggiata.

Soprattutto dopo il tramonto, i 17.744 m² della costa, che è divisa in due dal porto, si anima di bancarelle, giostre e tantissime persone, che parlano e si riposano durante il xhiro serale. Hotel, bar, ristoranti, club e locali alla moda non mancano davvero in questa parte della città: non avrete che l’imbarazzo della scelta!

I palazzi che sovrastano il viale si affacciano sulla figura del monumento che chiude il lungomare: in tipico stile socialista, la statua ricorda l’inutile tentativo di resistenza all’invasione dell’Italia fascista il 7 aprile 1939.Lungomare di Durazzo

Il Castello e la Torre Veneziana

la torre veneziana

Lasciato il lungomare, la visita della città non può che continuare con un breve itinerario a piedi tra i viali del borgo storico, un tempo difeso dalle immense mura del Castello di Durazzo (Kalaja e Durrësit in albanese), di cui oggi non rimane che una torre di fortificazione veneziana, qualche metro di mura, e tre porte per la città vecchia (due si affacciano sul mare, ed una sul lato sud-ovest).

La roccaforte fu edificata intorno al V sec. d.C. per volere dell’Imperatore bizantino Anastasio I, nativo di Dyrrachium (l’odierna Durazzo), con lo scopo di difendere la cittadella dalle invasioni barbariche, che in quegli anni minacciavano continuamente l’impero. Durazzo divenne così il centro più fortificato della costa dell’Adriatico, con una cinta muraria alta in alcuni tratti anche 12m, e torri di guardia poste ogni 60 m circa del perimetro; le difese furono ulteriormente rafforzate prima dai Veneziani e poi dagli Ottomani.

Testimonianza del periodo in cui la città si trovava sotto il controllo della Serenissima, è la Rotunda, la Torre Veneziana del XV sec., che ha un diametro di 16 m ed un’altezza di poco superiore ai 9 m, soltanto un piano ed una scalinata che porta fino al tetto merlato.

La trovate all’inizio di rruga Anastas Durrsaku, accanto alla piccola piazza che ospita il monumento a Mujo Ulqinaku, un patriota e ufficiale della marina albanese, ucciso dai fascisti nel 1939, durante la resistenza di Durazzo all’invasione italiana dell’Albania. Il bar sul terrazzo della torre fortunatamente non ha stravolto l’impianto originario della torre; incantevole la vista sul mare e abbastanza buoni i cocktail.Torre di Durazzo

Il Museo Etnografico

Una delle sale del Museo Etnografico di Durazzo

A metà strada tra la torre veneziana e l’anfiteatro romano, in una via traversa di rruga Xhamia, si trova il Museo Etnografico di Durazzo, o anche detto Muzeu Aleksandër Moisiu. Il museo è infatti la Casa Museo di Aleksandër Moisiu, un attore austriaco di madrelingua e con origini albanesi, tra i più conosciuti dell’area di lingua tedesca nei primi anni del XX sec..

I primi due saloni celebrano la carriera attoriale di Moisiu con poster di film, foto ed altri intriganti oggetti e documenti di scena, mentre al piano superiore è stato preparato il vero e proprio museo etnografico: la raccolta comprende costumi tradizionali, e prodotti dell’artigianato più distintivo e simbolico dell’Albania centrale.

Un piccolo cenno lo merita infine anche la casa in sé, una abitazione tipica della Durazzo del XIX sec., che ha custodito intatte tutte le particolarità architettoniche originali. Il prezzo del ticket d’entrata è di soli 100 lek.

La Moschea Fatih

Vicino al museo etnografico, in rruga Xhamia, quasi invisibile se non per il suo minareto che spicca sugli altri edifici, si nasconde una vera e propria chicca di arte e architettura: la Moschea Fatih (Xhamia e Fatihut in albanese).

Edificata nel 1502 sulle rovine di una storica basilica medievale, la Piccola Moschea di Durazzo (o Vecchia Moschea di Durazzo) è il primo edificio costruito subito dopo l’invasione degli ottomani dell’Albania, il nome s’ispira al sultano turco ottomano Mehmet II il Conquistatore (Mehmet Fatihu). Nel 1973 venne chiusa ai fedeli e inserita nell’elenco dei cosiddetti monumenti culturali.

La moschea perciò non subì alcun danno dalla politica pro ateismo di Enver Hoxha, arrivando al giorno d’oggi in un perfetto stato di conservazione; il bellissimo edificio è caratterizzato da una struttura non elaborata e minimale – non presenta particolari orpelli architettonici -, la pianta è di forma rettangolare ed il tetto è a quattro spioventi. Solo il minareto non è originale: sembra infatti sia stato ricostruito dopo la caduta del regno.

Anfiteatro Romano

Risalente all’epoca romana è la più rilevante testimonianza archeologica da poter visitare in città: l’Anfiteatro di Durazzo. Si tratta della più grande struttura di questo tipo in tutti i paesi Balcani, e fu realizzato nel II sec. d.C., durante il regno dell’Imperatore Traiano, per accogliere circa 20.000 spettatori.

La cavea presenta una forma ellittica di 20 m di altezza e quasi 136 di diametro, con scalinate in origine ricoperte di piastrelle bianche; la parte ovest dell’emiciclo si trova su una zona collinare, mentre quella opposta si accomoda su di un terreno in pianura.

Una volta dentro potrete ammirare il complicato sistema di scalini e gallerie che ne facevano parte, oltre che soffermarvi sulla stupenda cappella di epoca paleocristiana con affreschi, edificati nella seconda metà del IV sec., e poi adornata da stupendi mosaici nell’XI sec. d.C..

Scoperto nel 1966, l’anfiteatro romano è stato trascurato per anni dall’amministrazione locale, tanto da finire in condizioni di quasi degrado negli anni precedenti, ma le azioni di restauro cominciate nel 2004 dall’Università di Parma, lo hanno interamente rimesso a nuovo e reso un’attrazione per turisti. Sembra inoltre che fino ad ora sia stata portata alla luce solamente metà di tutta la struttura!

L’Anfiteatro di Durazzo è praticamente in centro città e può essere raggiunto in pochi minuti, risalendo rruga Anastas Durrsaku dal lungomare; costo biglietto d’ingresso 300 lek.Anfiteatro romano di Durazzo

La Grande Moschea

Uscendo dal lato opposto rispetto a quello dal quale siete entrati, potete terminare la passeggiata camminando lungo l’ultimo tratto di boulevard Epidamn per arrivare alla principale piazza della città, Piazza Liria, su cui si trovano il municipio, la moschea e il teatro.

La Grande Moschea di Durazzo (Xhamia e Madhe in albanese) – anche detta Nuova Moschea (Xhamia e Re) per non confonderla con la Moschea Fatih – è un enorme edificio di edificazione recente, che si distingue nel mondo urbano per la sua struttura nelle tonalità del giallo e dell’arancione, e per la sua gigante cupola, visibile da molte parti della città.

Costruita negli anni ’30 sulla postazione di un’antica moschea ottomana, nella sua prima versione ebbe vita breve: chiusa nel ’67 dalla furia ateista del regime, fu trasformata in un luogo per la gioventù, mentre il minareto venne distrutto. La struttura deve dunque il suo aspetto attuale a interventi successivi, eseguiti negli anni ’90.

Come accade in molte altre moschee, dovrete limitarvi a ammirarla dall’esterno e goderne l’architettura e le particolarità, visto che gli interni sono spesso spogli (salvo nelle moschee storiche) e in generale riservati ai soli fedeli.Grande moschea di Durazzo

Le Terme Romane e il Foro Bizantino

Le terme romane di Durazzo

Alla sinistra della Grande Moschea di Durazzo, davanti al municipio, potrete notare un bel palazzo di tipologia socialista: il Teatro Aleksandër Moisiu, uno dei teatri più famosi ed amati di tutta l’Albania per i suoi bellissimi spettacoli. Venne inaugurato l’11 gennaio 1953, con lo spettacolo “La ragazza del villaggio”, commedia dell’artista Fatmir Gjata.

Durante i lavori di costruzione del teatro, vennero trovati i resti di antiche terme romane, quindi la parte posteriore dell’edificio fu appositamente costruita su pilastri che potessero conservare al meglio il sito archeologico; restaurate nel 2015, le Terme Romane di Durazzo sono state inaugurate ufficialmente al pubblico, e sono oggi visitabili.

Le terme risalgono all’incirca al I sec. d.C. e mostrano chiaramente la presenza di un calidarium (l’area destinata all’acqua calda ed ai bagni di vapore), di un apodyterium (spogliatoio), di un tepidarium e di un frigidarium: delle terme in piena regola, con tanto di piscina totalmente ricoperta di piastrelle di bianco e nero a formare una fantastica decorazione a scacchiera. Sembra che le Terme romane di Durazzo fossero servite da un acquedotto di epoca adrianea, che prendeva l’acqua direttamente dal fiume Erzen, a circa 20 km di distanza dalla struttura.Terme di Durazzo

Subito dietro il Teatro Aleksandër Moisiu invece, si trova il Foro Bizantino di Durazzo, una piazza circolare del VI sec. d.C., con pavimentazione di piccole lastre di marmo e circondata da colonne con capitelli corinzi. Sebbene lo stato di incuria con cui il sito è conservato e presentato, non gli renda la giustizia che merita, il nostro consiglio è quello di dedicargli una breve visita, perché resta comunque un pezzo di storia della città.

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