Durata: 8 ore | |
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L’Albania è terra di montagne, fiumi e laghi. A questa triade non poteva che aggiungersi un quarto elemento, quello delle cavità naturali, o per meglio dire, le grotte. La grotta di Pirogoshi, con i suoi 1.500 metri di estensione, è la più grande di tutta la nazione. Si trova nei pressi di Corovoda, comune famoso perché ospita un’altra fenomenale attrazione naturale, il Canyon di Osum, anche chiamato Grand Canyon d’Albania.
Partiamo alle 8.30 del mattino da Berat, per raggiungere in circa mezz'ora Polican. Qui abbiamo modo di fare una veloce visita a uno dei paesi che sono simbolo per eccellenza dell’epoca comunista. Fino agli anni ‘60 del secolo scorso, Polican era un piccolo centro rurale. Poi il regime, con l’aiuto della potenza industriale cinese, decise di riconvertire l’area alla produzione di armi su larga scala. Ben presto un piccolo paesino di campagna divenne una città di oltre diecimila abitanti, la maggior parte dei quali impegnati nell’industria bellica. Per questa ragione la città di Pelican brulica ancor oggi di fortini e bunker, che servivano a difenderla.
Ci rimettiamo in auto, raggiungendo in poco più di trenta minuti la prefettura di Skrapar. Siamo in una zona poco conosciuta ma molto in voga fra gli amanti dell’avventura: qui vicino infatti si trovano le rapide del famoso Canyon di Gradeci. Giunti a destinazione, lasciamo i mezzi e ci incamminiamo per una passeggiata di 20 minuti fino all'ingresso della grotta. Già dall’apertura possiamo avere un assaggio di ciò che ci aspetta, un tuffo in un’avventura che coinvolge anima e corpo. Procedendo all’interno della grotta, anche i più claustrofobici si sentiranno al loro agio. In media l’antro ha un’altezza di 5 metri e una larghezza di 30 metri. All’interno lo spettacolo è indescrivibile: stalattiti, stalagmiti, colonne, cascate pietrificate, formazioni rocciose, laghetti e passaggi nascosti. La grotta di Pirogoshi è un vero e proprio labirinto pieno di colori e di suoni emozionanti. Secondo gli antichi abitanti di Skrapar, attraverso questa e altre grotte presenti nell’area, l’uomo aveva accesso ad una realtà superiore, a quel mondo mistico altrimenti inaccessibile. La sensazione che si sperimenta quando si entra nelle ampie sale che si aprono quasi dal nulla è proprio quella di trovarsi di fronte a qualcosa di sacro.La Grotta di Pirogoshi fu inizialmente esplorata da speleologi francesi e olandesi, ma furono soltanto gli italiani del Gruppo Puglia Grotte e del Gruppo Speleologico Dauno nel 1995 a completare l’esplorazione nella sua interezza.
Tornati allo scoperto, ci dedichiamo al Canyon di Osum. La prima sosta la facciamo presso Qarkorja e Flamurit, un punto panoramico che offre un vero e proprio spettacolo per la vista. Proseguendo tra il canyon e il greto del fiume, incontriamo un’altra grotta, decisamente più piccola rispetto a quella appena visitata. Si tratta di Vrima e Nuses, il Buco della Sposa, una piccola grotta spesso presente nei racconti e nelle leggende dei vecchi di Skrapar. Sembra infatti che qui era fuggita una giovane sposa disperata in cerca di riparo. La montagna che l’aveva udita piangere aprì una piccola ferita nel suo corpo fatto di roccia, in modo che la ragazza potesse nascondersi. L’itinerario lungo il fiume Osum termina con la visita al famoso ponte Ura e Zaberzanit e la possibilità per ciascuno di fare un bagno.
• A causa della moderata quantità di camminate per raggiungere i principali siti di attrazione potrebbe essere meglio indossare scarpe e abiti comodi
• Suggeriamo questo tour ai clienti che sono in grado di salire e scendere strade e scale
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08:30 - Rruga Mihal Komnena, Rruga e kalasë, përballë hotel Mangalemi Berat |