Durata: 8 ore | |
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Montagne d'Albania: il fascino del Monte TomorrPartendo da Berat alle 9 di mattina, raggiungiamo la vetta del monte Tomorr in circa tre ore di viaggio. Nella prima parte del tragitto percorriamo strade asfaltate fino a raggiungere la base della montagna Sacra. Qui partono diversi percorsi dedicati agli amanti degli sport fluviali - rafting, torrentismo, come a tutti coloro che praticano hiking. Raggiungere la vetta del Monte Tomorr a piedi è un’impresa a cui possono dedicarsi persone davvero allenate, ma noi la conquisteremo in tutta comodità e sicurezza con i mezzi 4x4 di My Tour in Albania. Cominciando a salire ci accorgiamo di come l’attività umana abbia plasmato le pendici e i fianchi deli quella che forse è la più famosa tra le montagne d'Albania. Piccole fattorie, oliveti, pascoli per pecore, capre e mucche lentamente scompaiono a favore di un terreno più brullo, dove la natura prende maggiore spazio. I terreni coltivati lasciano lo spazio a enormi foreste di pini, che si trasformano in faggete man mano che superiamo imetri.
Il santuario dei Bektashi, il Tekke BektashiCi troviamo nella regione di Tomorrica, un’area compresa tra le prefetture di Berat ed Elbasan, storicamente attraversata da una forte identità musulmana. La prima sosta del nostro viaggio sarà al Teqe (o Tekke) dei Bektash, non una vera e propria moschea, ma piuttosto un santuario. Luogo sacro per la confraternita dei Bektashi, sufi musulmani presenti in Albania sin dal XVI secolo, il cui approccio è sempre stato improntato al rispetto e alla tolleranza fra le religioni. Qui si trovano le tombe di alcuni importanti dervisci, sufi che avevano abbandonato gli aspetti materiali della vita, per dedicarsi al misticismo e all’ascesi, conducendo una vita in povertà. Ogni anno ad agosto i Bektashi compiono un pellegrinaggio fino al santuario, un edificio moderno e accogliente. Le celebrazioni durano cinque i giorni (dal 20 al 25 agosto), richiamando credenti da Kosovo, Macedonia, Albania. Durante il pellegrinaggio i partecipanti si muovono tra canti, balli, sacrifici rituali di montoni e galline, grigliate e preghiere. L’apice della devozione lo si tocca scalando a piedi il monte Tomorr, per portare un saluto alla tomba del santo Abaz Aliu, il nipote di Maometto, nonché fondatore della confraternita, che morì nella battaglia di Karbala nel 680 d.C.
Anche noi, arrivati a 2.400 metri slm a bordo delle nostre jeep, abbiamo la possibilità di visitare il mausoleo e di godere di una vista splendida. Camminando intorno alla vetta della montagna Sacra scopriamo qual è il rapporto dell’uomo con le terre alte e perché da sempre questi ambienti sono stati forieri di spiritualità.
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